martedì 7 settembre 2010

5 giovani hanno aggredito un uomo in strada per derubarlo. La vittima si trova al San Camillo in coma farmacologico

Erano in cinque e lo hanno pestato fino a fargli perdere conoscenza e causandogli una vasta emorragia celebrale che lo ha ridotto in fin di vita. E' successo alle 3 della scorsa notte a Roma, in via della Magliana. A chiamare il 118 e i carabinieri sono stati due camionisti di passaggio.
La vittima, un uomo quasi sicuramente italiano con un'età apparente di 50-60 anni, non è stato ancora identificato perchè non aveva con sè i documenti. Probabilmente i 5 - sembra fossero di giovane età - gli hanno rubato il portafogli.
Trasportato d'urgenza al San Camillo, l'uomo è stato operato in seguito per la vasta emorragia celebrale dovuta alle percosse subite. L'intervento è terminato questa mattina ma le sue condizioni sono ancora molto gravi. L'uomo è in coma farmacologico. I cinque sono riusciti a fuggire e a far perdere le loro tracce.
7 settembre 2010

sabato 28 agosto 2010

Inizio Corso


Votaci su Net-Parade.it Errata corrige-il corso di Krav Maga Gurion riprenderà il giorno 6 e non il 1 settembre- Si terrà come al solito il lunedì e mercoledi ore 20:30 presso la palestra Olympian's in Benevento

sabato 23 gennaio 2010

25enne aggredito. Preso a pugni in un locale

Ieri il personale della Volante della Questura di Benevento è intervenuto al Corso Garibaldi presso un esercizio pubblico, per segnalazione di persona aggredita. Il richiedente, un 25enne di Benevento, ha riferito che poco prima, mentre era da solo nel locale, due giovani erano entrati. Uno di loro lo aveva aggredito sferrandogli pugni al volto. Poi i due si erano allontanati velocemente.Votaci su Net-Parade.it

giovedì 21 gennaio 2010

Disagi giovanili e possibili derive


Votaci su Net-Parade.itIl disagio giovanile è da taluni considerato una "patologia sociale". Molte le notizie che riguardano episodi di violenza perpetrati da giovani - quando non crimini veri e propri - riportate dai mezzi d'informazione con preoccupante frequenza. Per quanto vi sia un fenomeno di amplificazione delle notizie da parte dei media, che a volte rendono alcuni fenomeni più allarmanti di quanto non siano in realtà, la questione delle derive giovanili non può e non deve essere sottovalutata.
Il disagio giovanile peraltro è diffuso trasversalmente. Sarebbe una semplificazione ridurre il problema a una questione di marginalità, demandarne la responsabilità a famiglie sconnesse o quantomeno "disattente", e circoscrivere il fenomeno alle classi sociali più disagiate. Numerosi episodi hanno visto protagonisti ragazzi appartenenti alla classe media, e gang o altre forme di aggregazione tra pari che cadono in eccessi e violenza si formano ovunque. Le istituzioni di socializzazione, sembrano incapaci di rispondere ai mutati scenari della gioventù e diventano spesso esse stesse fonte di disagio, restando spettatrici impotenti.
Vi è davvero un rischio derivante dai giovani e dalle loro derive? In quale proporzione? Gli eccessi del sabato sera, come l'abuso di alcool e di sostanze psicotrope che alterano le coscienze, possono trasformare alcuni giovani in pericolosi potenziali kamikaze, e questo rappresenta un rischio definito. Ma anche senza l'uso di tali sostanze, in determinate situazioni si sono verificati atti inusitati, quale il lancio di pietre dai cavalcavia dell'autostrada, assurto, in un certo momento della nostra storia, ad atto paragonabile ad uno sport e mai del tutto esaurito, come dimostrano i sassi lanciati dal ponte di villa Borghese, a Roma, sulle auto che transitavano per il viale del Muro Torto, il 18 settembre scorso.
Questo tipo di crimine giovanile viene spiegato dagli stessi responsabili come conseguenza di noia, senso di alienazione, mancanza di prospettive per il futuro, così come molti atti di vandalismo gratuito, che dimostrano come talvolta il problema stia nelle difficoltà di aggregazione dovute alla mancanza di luoghi dove le energie vengano convogliate in qualcosa di positivo.
Sezioni di partito e oratori delle parrocchie, indicati come i luoghi di aggregazione per eccellenza, diffusi sul territorio e radicati nella vita sociale, non sembra siano riusciti ad adeguarsi ai cambiamenti della società, che ha fatto del successo e della crescita economica individuale il modello da seguire. Tra oratori meno frequentati di un tempo e sezioni di partito dove l'età media si è innalzata considerevolmente, la diffusione dei valori fondamentali della società è affidata ai mezzi di comunicazione e alle famiglie. Sono dunque queste ultime le responsabili del malessere che affligge la gioventù?
Solitudine, fragilità e crisi dei valori sono certamente anch'essi ingredienti del disagio giovanile, ma sono riconducibili ad una crisi educativa, al punto che molti esperti identificano il disagio giovanile con una più definita "emergenza educativa", dove le famiglie giocano il loro ruolo, certamente importante, ma non dimenticano le responsabilità della scuola e delle Istituzioni.
Il disagio si può trasformare in devianza, e quest'ultima in crimine. È il caso delle cosiddette baby gangs, fenomeno relativamente recente in Italia, che si dedicano ad attività illecite quali furto, aggressione, atti vandalici e reati connessi all'uso di droghe. I reati compiuti da minorenni appartenenti a queste bande sono per lo più aggressioni e vandalismo e piccoli reati collegati con la detenzione di sostanze stupefacenti; quando invece si tratta di reati in concorso con maggiorenni, si tratta di reati ben più gravi quali rapine, e spaccio
(1) .
Il crimine giovanile in Italia non è omogeneo e presenta caratteristiche diverse tra il Nord ed il Sud della penisola: sarebbe il Nord a subire il maggior numero di reati giovanili secondo il rapporto "Minori stranieri e giustizia minorile in Italia"
(2) del Dipartimento Giustizia Minorile, 2007. I dati si riferiscono alle denunce, e ciò potrebbe anche significare che nel meridione i reati commessi vengono denunciati meno spesso che al Nord. Il rapporto indica anche che il 29% dei denunciati non sono italiani e che esiste una suddivisione delle attività criminali minorili su base nazionale. I minori stranieri, inoltre, sono meno coinvolti di quelli italiani in reati contro la persona.
Ancora, in ambito europeo l'Italia è il paese dove i reati commessi da minori rappresentano la percentuale più bassa (2,5%). Secondo i dati del Dipartimento per la Giustizia Minorile dell'UE del 2006, i Paesi dell'Europa centro-settentrionale presentano invece un tasso elevato di delinquenza minorile (Germania 13%, Francia 21%, UK 24%). Probabilmente, la motivazione sta nel miglior tessuto familiare e nel ritardato accesso alla responsabilità individuale visto che i giovani restano in famiglia più a lungo. Bisogna chiedersi come la normativa si adegui ai cambiamenti anche in ambito criminale e come le Istituzioni preposte rispondano in base agli strumenti di cui dispongono.

giovedì 7 gennaio 2010

Terrorismo: body scanner in tre scali


Votaci su Net-Parade.itIn via sperimentazione Fiumicino, Malpensa e Venezia
(ANSA) - ROMA, 7 GEN - Al massimo entro tre mesisara'avviata la sperimentazione dei body scanner in tre aeroportiitaliani: Fiumicino, Malpensa e Venezia. Lo hanno annunciato i ministri dell'Interno Roberto Maroni edelle Infrastrutture etrasporti Altero Matteoli al termine di un vertice all'Enac. Il 21 gennaio, in occasione della riunione informale deiministri dell'Interno europei a Toledo, il ministro Maronichiedera' formalmente all'UE che tutti i paesi Ue si dotino deibody scanner negli aeroporti

mercoledì 25 novembre 2009

Votaci su Net-Parade.itL'antiterrorismo "automatico" L'antiterrorismo "automatico" L'Unione Europea ha stanziato ingenti fondi per la ricerca nel campo della sicurezza. Allo studio dei software che sarebbero in grado di riconoscere automaticamente comportamenti o messaggi potenzialmente pericolosi.
Parola d'ordine sicurezza: l'Unione Europea punta forte sulla prevenzione per proteggere i suoi cittadini da potenziali minacce terroristiche.
Per migliorare l’azione antiterrorismo erano stati stanziati 1,4 miliardi per il periodo 2007-2013, con circa quarantacinque programmi attuati o in via di sviluppo, con particolare riguardo ai progetti che prevedono una forte automazione dei processi di individuazione e segnalazione delle minacce.

La sicurezza nei grandi luoghi passa per il progetto ADABTS: Automatic Detection of Abnormal Behaviour and Threats in crowded Spaces.
Rilevamento automatico di comportamenti sospetti in luoghi affollati (aeroporti, centri commerciali, stadi e via dicendo). Nella pratica si sta cercando di coadiuvare il personale addetto alla vigilanza tramite Tv a circuito chiuso. Si stanno sviluppando dei software capaci di riconoscere i comportamenti sospetti attraverso supporti video e sensori acustici: sotto osservazione i segnali che denotano nervosismo: tono di voce elevato e movimenti agitati su tutti.

Nei laboratori del Tno Defence&Security, istituto indipendente di ricerca olandese, è partito lo sviluppo di radar capaci di percepire il ritmo del battito cardiaco che, se troppo elevato, può evidenziare uno stato di agitazione. In altri centri di studio, si cerca di isolare azioni inconsuete, come entrare e uscire più volte dalla stessa toilette. Ma c'è anche la pista delle telecamere termiche, che offrono l’immagine umana come un insieme di chiazze colorate a seconda della temperatura corporale. Un naso freddo, secondo i ricercatori, è sinonimo di nervosismo e potrebbe quindi destare sospetti negli agenti addetti alla sicurezza.

La lotta antiterrorismo si combatte anche in rete: l'Unione Europea ha assegnato circa 10 milioni di euro al progetto di ricerca "Indect". Lo scopo è sviluppare dei software che facciano da "agenti virtuali" su forum, siti web, file server, network peer to peer e persino su singoli computer.
Comportamenti o messaggi sospetti saranno individuati attraverso lo sviluppo di tecniche di linguistica computazionale, con lo scopo di creare una piattaforma di scambio dati per le varie organizzazioni a livello internazionale, che possa aiutare nella prevenzione di azioni terroristiche.

Un progetto che non ha mancato di sollevare polemiche, a causa del grado di invadenza nella sfera privata del cittadino. Shami Chakrabati di "Liberty", associazione per i diritti umani, ha descritto il programma "Indect" come: "un sinistro passo per qualunque paese deciderà di adottarlo. Piuttosto che sorvegliare intere popolazioni, bisognerebbe monitorare più efficientemente gli individui effettivamente sospetti".

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giovedì 12 novembre 2009


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Roma, 15:31

DROGA: "OCCHIO ALLA BURUNDANGA"

Ad una stazione servizio, un uomo si è avvicinato ad una signora che era
intenta a fare il pieno alla sua auto.
Gli ha offerto i suoi servizi come imbianchino e gli ha lasciato il suo
biglietto da visita.
La signora gli ha detto di non avere bisogno, ma ha accettato il suo
biglietto per dare prova in buona fede.
L'uomo è allora entrato in un'automobile condotta da un altro signore.
Mentre la signora lasciava la stazione di servizio, ha visto gli uomini seguirla.
Quasi immediatamente, ha iniziato a sentirsi confusa e stordita facendo
fatica a respirare.
Ha provato ad aprire il finestrino rendendosi conto che uno strano odore
veniva dalla sua mano, la stessa mano che ha accettato il biglietto del
signore alla stazione di servizio.
Ha allora notato gli uomini che erano attaccati dietro la sua automobile.
Capito che dovesse fare qualcosa, è entrata nel primo parcheggio che ha
trovato, ha fermato la sua automobile e ripetutamente si è messa a
suonare il claxon per chiamare aiuto.
Gli uomini sono fuggiti, ma la signora stava sempre male.
È soltanto dopo molti minuti che ha potuto finalmente riprendere a
respirare normalmente.
Apparentemente, c'era una sostanza sul biglietto che avrebbe potuto
seriamente stordirla.
Questa droga si chiama " BURUNDANGA " ed è utilizzata da persone che
vogliono colpire le vittime per rapinarle o violentarle.
Questa droga è più pericolosa delle normali droghe o sonniferi.
Essa é trasmissibile su semplici carte.
Attenzione, non accettate questi generi di biglietti da sconosciuti.
Attenzione, queste persone fanno visite a domicilio lasciando i
biglietti nella buca lettere o sotto la porta, restando in zona per poi
aggredire le vittime.

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